Nessuna immagine più di un albero in fiore ci fa capire che è arrivata la primavera. I fiori bianchi del mandorlo, del ciliegio, dell’albicocco, del melo, del susino, i fiori rosa del pesco, della tamerice e dell’albero di Giuda, la chioma verde brillante del salice piangente, e ancora i fiori gialli di varie erbe, i fiori bianchi e multicolori del viburno, i fiorellini delicati della camomilla: la campagna nel giro di qualche giorno sembra abbia avuto una scarica di adrenalina. Anche noi al sentire l’aria sempre più dolce ci sentiamo rinascere.
Il ciclo delle stagioni si ripete ogni anno ed ogni volta ci sorprende e ci emoziona. La vita è prorompente, ha bisogno di affermarsi ed esplode gioiosamente. Dal nudo ramo invernale emerge un minuscolo rigonfiamento, sempre più grande, poi i fiori con tante sfumature, poi le foglie dapprima verde chiaro e poi man mano si scuriscono e così via.
Il nostro vecchio ciliegio già mostra i fiori e sta mettendo pian piano le foglie. Gli animali del cortile aspettano la sua ombra. Il Gran Sasso appare sullo sfondo in tutta la sua maestosità coperto di un candido manto di neve rimpinguato recentemente. Il cielo ha il colore intenso delle terse giornate primaverili dopo qualche giorno di freddo e pioggia. Il terreno lavorato da poco si ricopre di ciuffi d’erba fresca. Anche l’albicocco retrostante si è già riempito di fiori bianchi e foglie verdi, mentre il piccolo fico a sinistra e il grande dentro il recinto hanno bisogno di più tempo. Il ramo sempreverde di ulivo ci fa capire che ha ancora bisogno di qualche settimana per riavviare il suo ciclo. Il gatto corre dietro qualche insetto; le lucertole non si fanno ancora vedere, mentre procede instancabile il lavoro delle api che volano di fiore in fiore, come fanno da milioni di anni.
Ogni anno il risveglio è una cosa meravigliosa.