Secondo le tradizioni contadine, ancora molto sentite nella nostra zona, per favorire le pratiche agricole bisogna seguire le fasi lunari: per esempio, le colture a radice, come patate e carote, devono essere seminate con luna calante, mentre le colture a foglia o a frutto con luna crescente. Secondo gli anziani la legna da ardere deve essere tagliata in inverno con luna crescente, mentre l’imbottigliamento del vino deve essere fatto in luna piena per ottenere vini fermi, crescente per quelli frizzanti e calante per vini dolci o fermi di lungo invecchiamento. Non solo, sarebbero sottoposti ai medesimi influssi, oltre la semina, anche i trapianti, le potature, il taglio degli alberi, ecc.
Una serie infinita di regole, talvolta molto dettagliate, talvolta diverse da regione a regione, talvolta ricche di deroghe, ma con un unico comune denominatore: la fondamentale relazione agricoltura e fasi lunari. Il tema dell’influsso della luna riguarda non solo l’agricoltura in ogni sua parte ma anche molte altre attività naturali e umane: ad esempio le maree, la crescita dei capelli, il ciclo mestruale, le gravidanze.
L’origine di questa consuetudine è molto antica. I Sumeri, gli Egizi, i Maya ed anche altre culture osservavano attentamente i fenomeni celesti pensando che la luna influenzasse la fertilità del terreno. Il testo latino più antico che sia a noi interamente disponibile è il De agri cultura di Catone il Censore, e fa continuo riferimento alle fasi lunari per svolgere pratiche agricole.
Più recentemente, poco meno di cento anni fa, anche il fondatore dell’agricoltura biodinamica Rudolf Steiner ha sostenuto che la luna avesse una forte influenza sull’agricoltura. La coltivazione biodinamica non si limita a prendere in considerazione la fase della luna, ma ritiene vi sia un influsso cosmico che coinvolge anche la posizione delle costellazioni dello zodiaco. Sui principi della agricoltura biodinamica ci sono comunque riserve del mondo scientifico ed istituzionale.
Oggi ci sono tante pubblicazioni, tanti calendari, tantissimi siti e trasmissioni televisive che parlano di lavori agricoli redatti secondo le regole del calendario lunare. Alcuni di questi premettono che parlare di un effetto della luna sulle coltivazioni è controverso: non ci sono evidenze scientifiche che comprovano e spiegano questo fatto e fare esperimenti per accertarlo non è semplice. Così lasciano ognuno libero di scegliere se seguire le fasi della luna nella sua attività agricola oppure ignorarle. Altri calendari e siti sembrano molto sicuri di questo effetto e ne parlano con convinzione. Ce ne sono altri che stroncano nettamente queste credenze perché prive di prove scientifiche (un esempio).
Conoscere le fasi lunari
La luna ha una forma abbastanza arrotondata: quella che vediamo nel cielo, ossia la sua forma apparente, è dovuta alla sua posizione rispetto al sole che la illumina rendendola visibile e alla terra che la ombreggia rendendola invisibile.
Il ciclo della luna è di circa 29 giorni e per questo coincide tendenzialmente con il mese. Il ciclo si divide in due fasi:
- Luna nuova (o luna nera): si verifica l’apparente sparizione della luna dal cielo, ossia il satellite si frappone tra sole e terra e non è visibile di notte.
- Luna piena (o plenilunio): tutta la faccia rivolta verso la Terra è illuminata e quindi la luna appare visibile interamente.
In ogni mese ci sono tendenzialmente un giorno di luna piena e uno di luna nuova, ma non è una coincidenza perfetta. Al plenilunio segue la fase calante in cui si va verso la luna nuova: lo spicchio diminuisce di giorno in giorno. Dopo la luna nera inizia invece la fase crescente in cui si va verso la luna piena e lo spicchio cresce.
Si può ulteriormente dividere le due fasi a metà, ottenendo i quarti di luna: il primo quarto è la prima fase di luna crescente, cui segue il secondo quarto che porta la crescita fino al plenilunio. Il terzo quarto è l’inizio della fase calante, il quarto e ultimo quarto è quello in cui la luna si assottiglia fino a sparire.
La luna con le sue fasi ha garantito un ottimo metodo di scansione del tempo e su tale distinzione ogni anno si suggerisce il calendario dei lavori. Poiché le fasi sono diverse da anno ad anno il calendario lunare è necessariamente annuale.
Alcuni suggeriscono una scansione dei lavori tenendo conto delle due fasi, altri prendono in considerazione ogni quarto di luna, facendo un calendario più minuzioso. In linea di massima si ipotizza che la luna crescente stimoli lo sviluppo della parte aerea delle piante, ossia la vegetazione fogliare e la fruttificazione; la luna calante al contrario concentra le risorse della pianta sull’apparato radicale.
Come riconoscere le fasi della luna
Per riconoscere a occhio nudo la fase della luna c’è un detto popolare molto noto: “gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna calante”. In pratica bisogna osservare se la “gobba” cioè la parte curva della luna si trova verso ovest (ponente) o verso est (levante). Oppure basta guardare un calendario o una app con le fasi lunari. A sinistra si riporta una visualizzazione in tempo reale dello stato della luna, da questo sito.
La luna e la scienza
Il dibattito intorno alla validità delle credenze contadine sugli influssi delle fasi lunari in agricoltura non si è ridotto per la mancanza di chiare evidenze scientifiche. Molti contadini sono convinti che la scienza non avrebbe ancora spiegato come agisce la luna solo perché non ha ancora trovato quali sono i fattori che determinano questo influsso. In special modo dopo che tante credenze sono state incorporate nella cosiddetta agricoltura biodinamica. Inoltre studi scientifici su nuovi campi, come per esempio la correlazione tra la luce della luna e l’attività di alcuni insetti, lasciano la convinzione che non tutto è stato sufficientemente studiato. Le credenze popolari che sono riuscite a sopravvivere tanto a lungo non sono semplici da liquidare.
Conclusioni
Ci sono così tante persone intorno a me e anche nella mia famiglia di origine che credono fermamente nell’effetto della luna e che spiegano successi ed insuccessi delle colture anche con il rispetto delle fasi lunari. In realtà le variabili che intervengono nella pratica agricola sono diverse e complesse e non può essere data una spiegazione troppo unilaterale. Non nascondo che a volte mi sembrano mitologie e scaramanzie. Però, pur essendo scettico per natura, sono attratto da questo alone di mistero e di magia e non so essere del tutto indifferente. Così un po’ per superstizione un po’ per rispetto della tradizione, quando posso anche io semino nella luna giusta. Altre volte semino quando ho tempo purchè nella stagione giusta.